Codice di Etica per i professionisti nel campo dei Beni Culturali

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Rubrica a cura di Fabrizio Vistoli

Codice di Etica per i professionisti nel campo dei Beni Culturali

Il Codice di Etica per i ricercatori, presentato durante il convegno Beni culturali e conflitti armati. Le sfide e i progetti tra guerra, terrorismo, genocidi, criminalità organizzata, tenutosi a Roma, presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il 15 novembre 2013, è stato pubblicato nel volume: Leggo! Studies presented to Frederick Mario Fales on the occasion of his 65th birthday (Leipzig Altorientalistische Studien, 2), a cura di G.B. Lanfranchi, D. Morandi Bonacossi, C. Pappi e S. Ponchia, Wiesbaden, Harrassowitz 2012, all’interno del contribuito «Temi e problematiche di attuale discussione sui beni artistici ed epigrafici provenienti da zone in conflitto» (pp. 99-129), a firma di Silvia Chiodi e Giovanni Pettinato. Il Comitato direttivo della Società Magna Grecia ritiene essenziale l’adozione di un Codice etico da parte dei ricercatori e dei docenti universitari al fine di contrastare, per quanto possibile, il mercato illecito dei beni culturali, ormai strettamente legato alla grande criminalità organizzata e, al contempo, di sensibilizzare il mondo della Ricerca su tale tema, anche al fine di evitare che esso diventi, involontariamente, “strumento” delle multiformi organizzazioni criminose.

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